La bacchetta magica di Viabizzuno e le 8 regole della luce di Mario Nanni
E’ stata la bacchetta magica di Viabizzuno illuminazione a condurre l’incontro tecnico in aula della prima giornata formativa presso il nostro showroom. Mercoledì scorso l’azienda di Bentivoglio ha incontrato a Cesena, prima in aula e poi in showroom, oltre 80 professionisti tra architetti e progettisti.
“L’evento è il primo di una serie di incontri formativi che la nostra attività ha in programma per i primi mesi del nuovo anno e che si terranno sempre nei locali del punto vendita. Gli incontri formativi sono momenti indispensabili per far conoscere sempre ad un maggior numero di addetti ai lavori le nuove tecnologie e le ultime novità del settore, sono un’occasione unica per spiegare i prodotti più evoluti di ultima generazione tramite esempi pratici e concreti.”
Montalti Gianni – Tittolare Tutto Luce srl
Molto interessante la presentazione preparata da Viabizzuno per la prima giornata.
Durante l’evento i partecipanti hanno potuto approfondire le 8 regole della luce di Mario Nanni, fondatore dell’azienda Viabizzuno, e alcuni altri temi estremamente utili nell’allestimento luminoso di abitazioni, spazi pubblici, musei e luoghi di culto. Sono stati inoltre presentati alcuni strumenti utili per progettare con la luce disponibili anche sul sito internet Viabizzuno ed esaminati alcuni casi di progettazione già realizzati.
Dopo la presentazione teorica in aula lo showroom viene utilizzato come laboratorio didattico per valutare insieme al produttore le soluzioni migliori.
Tra i temi trattati in aula:
- Sfarfallio delle sorgenti luminose
- Decadimento del flusso luminoso
- Riscaldamento di un chip led
Queste le 8 regole della luce di Mario Nanni
- Regola 1 | PRESENZA ASSENZA
Presenza di Luce e assenza di corpo illuminante: magia, stupore ed emozione della luce senza l’evidenza della forma da cui nasce. La presenza-assenza della luce è un viaggio spazio temporale che rompe i confini della materia. Da una sorgente nascosta far risplendere i corpi su cui la luce si appoggia. - Regola 2 | LUCE SOLO DOVE SERVE
Chimica della luce: ci vuole la dose giusta e calibrata perché nasca l’alchimia. In un ambiente non servono tante luci. Ne basta una. Capace di far cogliere le emozioni, gli sguardi, l’attenzione. Luce, una e una sola. Dove serve. - Regola 3 | LO SPESSORE DELLA LUCE
Ha spessore ciò che ha volume, ha volume ciò che genera ombra. L’ombra nasce dalla luce e la luce genera volumi definendone gli spazi. La luce che aiuta a scoprire e leggere l’architettura stessa. La luce è materia e come tale va trattata. - Regola 4 | LUCE MATERIALE DA COSTRUIRE
Un progetto non è solo materia ma anche luce. L’architettura è progettazione di luce. Troppo spesso la luce è un post intervento: corregge enfatizza e nasconde ciò che ha già preso una sua forma. Ma la luce, quella che non si vede ma si sente è un tutt’uno con la materia che si appoggia. E’ quindi necessario costruire con la luce. - Regola 5 | ELOGIO DELL’OMBRA
La forza della luce coincide con l’approssimarsi al suo spegnersi. Su questo confine tra luminosità e oscurità prende forma l’architettura. Si ragiona per positivo e negativo: l’ombra è il vuoto e il pieno della luce. Quando si produce luce, non bisogna progettare tanto la luce in sé quanto l’ombra che gli oggetti colpiti da essa emettono. - Regola 6 | LUCE IN MOVIMENTO
La luce segue il ritmo che va dall’alba al tramonto cogliendo aspetti architettonici, simbolici, narrativi e descrittivi legati alla città e ai suoi protagonisti. Muovendosi la luce diventa racconto e poesia come nel caso dell’illuminazione della facciata del Teatro alla Scala di Milano: grazie alla LIV (Lampadina a immagini variabili) la luce è in grado di modularsi e di trasformare le superfici su cui si appoggia modificando i confini e le profondità della facciata stessa. - Regola 7 | LA LUCE GENERA COLORE
Nessun oggetto emana un colore uguale a se stesso durante tutto l’arco della giornata. L’oscurita fa scomparire i colori perché il colore è luce. È la luce che dà ad ogni oggetto il suo colore, per questo il colore diventa strumento di progettazione. - Regola 8 | L’EMOZIONE DEL NULLA
L’emozione del nulla è l’incanto di poter vivere una situazione piacevole per mezzo della luce che avvolge uno spazio, senza che essa si manifesti apertamente, vivere emozioni attraverso quello che vedo. Rendere più pregne di significato le cose. Creare una magia invisibile. Come nel caso dell’illuminazione della scultura dell’Ermafrodito dormiente non occorre creare una luce sagomata che avvolge omogeneamente nella sua totalità l’opera; si tratta di dare un valore alla sua inquadratura, appoggiare lo sguardo della luce dove si appoggia lo sguardo dello spettatore.
Un caloroso ringraziamento a tutti i partecipanti che sono intervenuti numerosi ed hanno contribuito a rendere ancora più interessante l’incontro.
Un ringraziamento speciale a Maicol di Viabizzuno per la bellissima presentazione.
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